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Aldo Allievi

Pier Luigi Marzorati, Antonello Riva e Denis Innocentin festeggiano la vittoria della Coppa dei Campioni
Oggi i funerali di Aldo Allievi

[25/03/2011] Dopo Rubini e Coccia, il 2011 piange la scomparsa di un altro dei padri della Pallacanestro Italiana e dei successi del nostro basket nel mondo.
Oggi, alle ore 15.00 presso la chiesa di San Michele a Cantù, si terranno infatti i funerali di Aldo Allievi scomparso mercoledì pomeriggio all’età di 83 anni.

Aldo Allievi è stato il “padre” della Pallacanestro Cantù. Nonostante non ne sia stato uno dei fondatori, Allievi è colui che ha alimentato la passione per il basket a Cantù, un uomo che ha dedicato 40 anni della propria vita alla squadra di basket della città.
Se non ci fosse stato Aldo Allievi probabilmente oggi a Cantù non ci sarebbe il basket, Cantù non sarebbe stata ribattezzata la “città dei 1000 canestri”, Cantù non avrebbe vissuto di basket come dello sport principale praticato in città, a Cantù migliaia di ragazzi non avrebbero giocato a pallacanestro.
Questo non sarebbe accaduto se nel 1969, quando la famiglia Casella decise di lasciare la proprietà della squadra, Aldo Allievi non si fosse buttato in questa temeraria avventura chiamata Pallacanestro Cantù. Da lì in avanti un vero e proprio amore che ha portato la squadra di Cantù a diventare la “Regina d’Europa”, conquistando titoli in Italia e all’estero.

Allievi entrò nella Pallacanestro Cantù nel 1956 con l’ingresso della famiglia Casella con la sponsorizzazione Oransoda. Nel 1958 il commendator Ettore Casella decise di acquistare la squadra e Aldo Allievi divenne Presidente fino al 1960. Poi dirigente esecutivo fino al 1969 quando diventa proprietario e torna ad esserne Presidente. Un ruolo che manterrà ininterrottamente fino al 1995, anno della cessione della società a Franco Polti.
Grazie all’illuminante idea di Borislav Stankovic poi portata avanti da Arnaldo Taurisano, Aldo Allievi fu il padre ed il primo sostenitore del College canturino, la famosa “foresteria” dove sono cresciuti numerosi campioni: fra tutti Recalcati, Marzorati, Riva e centinaia di altri giovani che hanno poi fatto la storia del basket nazionale. Nel 1983 il suo sogno divenne realtà quando in Serie A si presentò con un squadra composta da due giocatori americani ed otto italiani cresciuti nel proprio settore giovanile.
Aldo Allievi ha saputo coinvolgere nel suo progetto tutto canturino allenatori che hanno segnato pagine indelebili della storia italiana della pallacanestro: da Stankovic a Taurisano, da Primo a Bianchini, tutti "innamorati" della passione per la crescita di un progetto con basi solide, con campioni che prima ancora di esserlo sul campo si presentavano alla vita come uomini cresciuti ed educati, oltre che istruiti, con sani principi. Questa era e sarà per sempre la famiglia di Aldo Allievi.

Con lui la Pallacanestro Cantù ha raggiunto traguardi impensabili. La più piccola Città del Basket Campione d’Europa e Campione del Mondo. Con lui la Pallacanestro Cantù ha vinto 3 Scudetti,
2 Coppa dei Campioni, 4 Coppa Korac, 4 Coppa delle Coppe, 2 Coppa Intercontinentale e 14 titoli giovanili.

La “sua” Cantù ha rappresentato un fenomeno sociale e commerciale. I mobilieri canturini, grazie ai successi della squadra in tutto il mondo, si sono fatti conoscere ovunque. La squadra di basket della Città di Cantù è stato uno dei primi esempi di marketing sportivo italiano in questo sport, e lo fece senza neppure accorgersene.
Oggi tutto questo è una storia indelebile che non può non essere identificata con la persona di Aldo Allievi, uomo che non è più tra noi ma il cui ricordo continuerà a vivere in ogni appassionato di basket.

Porelli, Rubini, Allievi, meritano senza dubbio un ricordo continuo, non semplicemente in queste tristi giornate. Siamo sicuri che la Pallacanestro Cantù non mancherà di portare con sé il ricordo per Aldo Allievi, magari come ha fatto in questa stagione l'Università della California di Los Angeles (UCLA) portando sulla propria maglia per tutto l'anno un ricordo per John Wooden, l’allenatore degli allenatori, un altro personaggio indimenticabile del nostro sport che nel 2010 ci ha lasciati.
Da oggi il cielo avrà una stella in più, quella del “Sciur” Aldo.


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